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Il respiro del mondo: lo stato vegetale
Le piante sono talmente diverse dagli esseri umani che per noi è molto difficile comprenderne appieno la raffinatezza e la complessità. Eppure, loro si sono evolute ben prima di noi, hanno adottato strategie adattative molto efficienti, riescono a sopravvivere a condizioni per noi proibitive. Malgrado ciò continuiamo a pensare che quella umana sia la specie più progredita, molto probabilmente perché il “progresso” per come lo intendiamo noi implica un viaggio nella direzione del movimento, della capacità di costruzione di utensili, dello sviluppo del linguaggio verbale ecc., le piante però ne hanno fatto uno molto più lungo ma in un’altra direzione.
Oggi utilizziamo il termine “stato vegetativo” o “coma vegetativo” per descrivere una perdita di connessione con il mondo, una condizione disperata di privazione della capacità di movimento, dirazionalità, di spiritualità, di relazione con gli altri, di capacità di prendere decisioni. Le parole sono importanti! diceva Nanni Moretti in Palombella Rossa, racchiudono un orizzonte di significati e simboli maturato nel tempo.
Gli studi dell’ultimo secolo attestano che non c’è nulla di più errato delle espressioni precedenti essendo i vegetali capaci di sentire e misurare il mondo intorno a loro, di prendere decisioni e attivare processi, di comunicare tra loro, oltre che essere formidabili alchimiste esperte nella trasformazione di acqua, terra e luce in una miriade di sostanze che noi uomini non riusciamo, in gran parte neppure ad immaginare, figuriamoci a fabbricare.
Il mondo vegetale finisce per diventare una “collezione di coltri verdi” ridotte allo statuto di oggetti passivi di appropriazione. Il soggetto umano, collocato in posizione apicale, custode della conoscenza e dell’azione è depositario di ogni diritto. Ogni altro organismo finisce per posizionarsi più in basso in una relazione gerarchica determinata dalla somiglianza ad Homo sapiens o dall’utilità per la sua vita e il suo benessere: specie dotate di sistema nervoso centrale e capaci di movimento sono più in alto di specie che hanno sviluppato forme organizzative diverse, specie utili all’uomo sovrastano specie per le quali non è stato ancora definito alcun interesse.
Stiamo continuando ad “utilizzare” le piante come merce di un supermercato:
- cambia il clima, abbiamo distrutto le foreste…. piantiamo alberi, più siamo preoccupati e più salgono i numeri di alberi da piantare che peraltro fanno muovere interessanti economie;
- le città sono invivibili perché calde e inquinate, piantiamo alberi, muoviamo l’economia, trasformiamo le loro presenze in erogatori di servizi poco differenti dalle macchinette per il caffè e a più buon mercato;
- c’è bisogno di potenziare l’infrastruttura viaria? (o dei servizi di rete o telefonia o elettrici) e questo comporta la distruzione o danneggiamento di molti alberi? Non importa, si possono ripiantare e questo inoltre … muove l’economia;
- quali alberi? Scelti con quale criterio? spesso: qualsiasi o meglio quello che offre il mercato, a volte: quelli che sopravviverebbero, raramente: quelli che ci sarebbero se l’uomo non avesse distrutto il loro habitat.
Per salvaguardare piante, animali, la terra stessa e noi stessi, dobbiamo pensare con i tempi del lungo termine, con i tempi della vita degli alberi, per lo più secolari se non disturbati, ma come farlo se abbiamo disimparato a vivere tempi e modi della Terra?
L’iniziativa si realizza nell’ambito della rassegna "IL RESPIRO DEL MONDO" dell'ENEA e “APPASSIONATI” del Dipartimento di Psicologia Generale - DPG, con il patrocinio dell’Università degli studi di Padova, della Provincia di Padova e del Comune di Padova.
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | 21-04-2023 09:30 |
Termine evento | 21-04-2023 13:30 |
Allegato | locandina 21 aprile.pdf |
Programma
09.30 Saluti istituzionali
10.00 La cura delle piante e le piante come cura. Gli effetti benefici del verde in varie età e condizioni - Francesca Pazzaglia, Università di Padova 10.30 Il comportamento intelligente delle piante - Umberto Castiello, Università di Padova 11.00 Dolore vegetale e diritti delle piante - Alessandra Viola 11.30 Verde urbano e biodiversità: cosa fare e cosa non fare - Marco Dinetti, Lipu 12.00 Gli anni fondamentali della penultima transizione - Bartolomeo Schirone, Università della Tuscia 12.30 Eleganza del vivere vegetale - Patrizia Menegoni, ENEA 13.00 Chiusura dei lavori |